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Cosa significa fare un rebranding?

Vi sarà sicuramente capitato di cimentarvi in una di quelle gaming app in cui bisogna riconoscere un brand vedendo solamente una parte del logo.
Azzeccarne molte è una soddisfazione, ma probabilmente lo è ancora di più per le aziende che siete riusciti a riconoscere subito.
Quelle che, al contrario, vi hanno tenuti svegli la notte a pensare dovrebbero valutare una strategia di rebranding per aumentare la propria riconoscibilità.
Ma andiamo con ordine: cosa intendiamo con rebranding?
Scopriamolo insieme!

Indice

1. Definizione di rebranding
2. I diversi tipi di rebranding
3. Quando serve fare rebranding?
4. Un esempio

Definizione di rebranding

/riːbrændɪŋ/
“the process of giving a product or an organization a new image, in order to make it more attractive or successful”
[Il processo con cui si dà a un prodotto o organizzazione una nuova immagine, con l’obiettivo di renderlo più attrattivo o di successo]
collinsdictionary.com

I diversi tipi di rebranding

 

Il rebranding è quindi un processo strategico, che può toccare diverse aree e richiedere tempistiche diverse a seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere.
Ne esistono infatti diversi tipi:
• Rebranding evolutivo/parziale: un cambiamento moderato e graduale, a volte quasi impercettibile di alcuni elementi grafici del brand.
• Rebranding rivoluzionario/totale: un cambiamento netto, rapido e radicale, che coinvolge i segni distintivi, le strategie di marketing, il sistema valoriale e/o il posizionamento sul mercato.
• Rebranding reattivo: un cambiamento necessario a seguito della variazione di fattori esterni.
• Rebranding proattivo: un cambiamento programmato dall’interno per raggiungere obiettivi prefissati.

Quando serve fare rebranding?

 

Non esiste una vera e propria regola: è fondamentale analizzare e valutare la propria situazione, ma ci sono alcuni casi in cui può essere utile agire tempestivamente sul proprio brand.
Per esempio, a seguito di eventi specifici come fusioni o acquisizioni aziendali, crisi reputazionali o altri fattori esterni.

Ma la scelta di rivoluzionare il proprio brand può anche essere dettata dalla necessità di “rinnovarsi”, migliorare riconoscibilità, brand identity o posizionamento, e mantenere (o ritrovare) una coerenza tra immagine e identità, ad esempio dopo un cambiamento del mercato/target di riferimento, o l’introduzione di nuovi prodotti nell’offerta.

Un esempio

Curiosi?
In un prossimo articolo vi racconteremo un esempio di rebranding che ha fatto la storia dell’IT. Riuscite a indovinare di chi si tratta?